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Parte 1 - Viaggio

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Meow-chi's avatar
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Nota
I thul'fen sono una razza che ha sia le caratteristiche dei lupi sia quelle degli umani. Degli umani hanno l'andatura bipede e l'uso delle mani, dei lupi il fiuto e l'istinto; l'intelligenza è meno analitica di quella umana e questa razza ha sviluppato una complessa società di tipo tribale, suddivisa in gruppi di dimensioni variabili, chiamati Branchi. Conservano numerose caratteristiche dei lupi, tra cui la forma del cranio, la presenza della coda e di una folta pelliccia, nonché l'istinto della caccia. I thul'fen hanno una propria lingua, profondamente legata alla loro origine e alla permanenza in luoghi impervi, ma hanno una certa facilità ad imparare altri linguaggi e una grande capacità di adattamento.


Neve. Non se ne vedeva così da quelle parti da anni. Il manto bianco aveva ormai superato il metro di altezza, e continuava a cadere, sembrava si fosse scatenata una tempesta in piena regola. I pochi alberi che non erano crollati a causa del vento sulle montagne erano carichi di neve e sul punto di spezzarsi.

Il Branco si stava muovendo per valicare il Grande Muro, la catena di alte montagne che cinge la parte settentrionale di Elavistol; la zona in cui si era stabilito stava iniziando a non essere più molto ricca di prede e stava iniziando ad essere troppo sfruttata anche se il branco era composto da pochi individui. Da quelle parti apparivano anche le divise rosse con l'effige del Cobra, truppe d'invasione provenienti dalla Teutonia. Bato'haaye, il nostro Alfa e Nahn'Ryia, il Primo Saggio, decisetro che era maglio rischiare di valicare le montagne e muoversi verso le sterminate foreste del Nord, in cui sapevamo trovarsi numerosi branchi di thul'fen.

Il luogo dove il Branco stazionava, prima della partenza, si trovava sul versante sud-orientale del Muro, in quella che per i senza-pelo è la baronia del Tridentium. Ci eravamo stabiliti da qualche anno in una piccola valle, un Branco composto da una ventina di individui, la maggior parte dei quali abbastanza anziani perchè, le risorse del luogo non erano in grado di sostenere molti cuccioli. La valle era abitata da qualche pastore e alcuni contadini, con cui avevamo ottimi rapporti, tenendo lontani i lupi e gli altri predatori dalle greggi che venivano allevate e ricevendo in cambio pelli ed altre cose che noi non sappiamo lavorare. Purtroppo con l'arrivo delle truppe d'invasione la valle si stava velocemente spopolando, e anche le prede iniziavano a sparire rapidamente.

Neve. Non smetteva di cadere e si erano alzate delle fortissime raffiche di vento. Il resto del Branco si era fermato in un posto che sembrava essere un po' al riparo dalla violenza della tempesta, e qualche esploratore e un paio di giovani avevano proseguito.
Io mi trovavo tra questi ultimi, ma ormai avevo perso di vista da ore gli altri: tra la neve ed il vento nemmeno il fiuto poteva essermi di qualche utilità per ritrovarli. E faceva freddo. Molto. Il fiato si condensava in nuvolette di brina e il mantello che portavo era diventato ormai inservibile, perciò lo lasciai cadere dove mi ero fermato a riprendere fiato.

Dovevo trovare il sentiero che ci avrebbe permesso di proseguire il viaggio verso le terre del Nord, ma cominciavo a perdere la speranza di riuscirci. Avevo iniziato a seguire il versante in discesa quando era diventato troppo ripido per essere superato, ma di vie battute non c'era traccia. Bisognava fare in fretta, gli altri si erano riparati vicino a un gruppo di alberi, ma ora il vento aveva cambiato direzione e quel riparo non sarebbe stato utile ancora per molto tempo.
Camminavo da qualche ora nella neve fino alle ginocchia e iniziavo ad essere stremato dalla fatica, nonostante la resistenza agli sforzi tipica della mia razza. Il sole, oramai, stava tramontando e il freddo sarebbe aumentato ancora durante la notte. Con il buio sarebbe stato impossibile non perdersi e, visto che di sentieri se ne vedevano era il caso di iniziare a cercare un riparo.

Non ero per niente sicuro di dove mi trovassi né se sarei riuscito a rifare la strada a ritroso, quindi pensai di tornare indietro seguendo le mie stesse tracce prima che la neve le cancellasse del tutto, mi sembrava di aver scorto un gruppo di alberi abbastanza solidi mezzora fa, forse di più. Potevano essere un buon posto, anche se con tutta quella neve un posto per fermarsi valeva l'altro.
Cominciai faticosamente a tornare sui miei passi e mi rendevo conto che il freddo stava rendendo difficoltoso ogni mio movimento, e ogni pochi passi dovevo fermarmi a scuotere la neve ghiacciata dalla pelliccia. Orecchie e coda oramai non le sentivo più e già da parecchio battevo i denti per il freddo.

“Mi fermo per un po'” pensavo “solo per riposarmi un attimo e poi ripartire” mentre la fatica prendeva il sopravvento e qualcosa mi diceva che sarei congelato se mi fossi fermato a lungo. Trovai un albero ancora integro, cresciuto accanto a una grossa roccia rosa scuro che avrebbe potuto ripararmi dal vento, che nel frattempo si era intensificato, trasformando la nevicata in una pioggia di schegge di ghiaccio da in ogni direzione. Senza pensarci troppo, iniziai a scavare una buca nella neve in cui infilarmi per passare la notte: uno dei miei fratelli, Hano'tan'rus, nato sotto la luna del Solitario mi disse che scavare una buca nella neve era un modo sicuro per ripararsi.
Scavare era molto difficile a causa del vento, che continuamente abbatteva il mucchio di neve che facevo accanto alla buca; non avevo alcun attrezzo da usare per scavare e la neve iniziava già a solidificarsi.
Non so da quanto fossi lì ma mi sembrava di aver scavato abbastanza per ripararmi quando all'improvviso, sentii uno scricchiolio, appena più forte dell'urlo del vento che ormai m'accompagnava da ore. Feci appena in tempo a rendermi conto che un ramo si era spezzato da qualche parte sopra di me prima che tutto si facesse buio e silenzioso.

[...]
Prima parte di un racconto ispiratp al personaggio che interpreto in un LARP.
Comments7
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MabtheEvil's avatar
ehehe potri rilanciare con un raccontino lunoso :D